Articoli , pensieri e riflessioni sul celibato sacerdotale (o celibato ecclesiastico) e sulla castità come consiglio evangelico.
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martedì 25 giugno 2013

Crisi del sacerdozio e del matrimonio hanno radice comune

Crisi del sacerdozio e del matrimonio hanno radice comune


C'è spesso un cattivo modo di ragionare attorno al calo delle vocazioni al matrimonio e al sacerdozio.
Spesso per quello che riguarda il sacerdozio si ritiene responsabile il celibato obbligatorio , che impedisce a molti di accedere al sacerdozio .

Quando si "argomenta" così , sorgono già i primi difetti nel modo di ragionare , tante volte infatti si sente dire : "Se uno non è in grado di controllare le proprie pulsioni e i propri istinti , si sposasse".

Secondo questa affermazione , nessuno dovrebbe né sposarsi e né diventare prete .

L'ultima mia opzione (il non diventare prete) risulta ovvia , le pulsioni le hanno tutti , si fa un errore madornale nel credere che il prete non abbia "desiderio" e sia per così dire asessuato .
Il non avere pulsioni sessuali non è un motivo per diventare prete o religoso , al contrario per la Chiesa , un tale stato di assenza di desiderio sessuale è una buona ragione per impedire ad un candidato di accedere al sacerdozio (candidato che tenta di far di necessità virtù) .

D'altro canto anche la prima opzione (nessuno dovrebbe sposarsi) è altrettanto vera e provocatoria .
La visione "riduttiva ed offensiva" di un matrimonio come luogo deputato allo sfogo delle pulsioni sessuali rischia di distruggere il matrimonio stesso.

La preponderanza dell'aspetto sessuale in un matrimonio è diffusissimo nella società moderna , quanti matrimoni saltano proprio perchè viene a mancare ad un tratto nella coppia "la passione di un tempo" , quante volte i matrimoni saltano proprio perchè non si è capito il matrimonio cristiano nel profondo, perchè non si è compreso che nella visione cristiana l'eros deve lentamente muoversi e trasformarsi in agape (come ricorda Benedetto XVI nella "Deus Caritas Est").
Molti matrimoni saltano proprio perchè si crede che solamente l'eros debba esistere in una unione matrimoniale e proprio per questo spesso non si accetta che esso (l'eros) diminuisca.

Tale problema di una sessualità irrinunciabile e compulsiva , di una sessualità che permane sempre nell'eros senza mai trasformarsi in agape , ha dato vita al crollo delle vocazioni al matrimonio e al sacerdozio.

Per il matrimonio il problema risiede nel fatto che , tale istituzione stride con una visione di unione uomo e donna "esclusivamente sessuale" , il matrimonio cristiano , (richiedendo una evoluzione dell'affettività nella coppia , richiedendo una maturità affettiva nettamente superiore a quella che oggi la società inculca nelle persone) , è diventato qualcosa di opprimente , di pesante , quasi un carcere che limita la libertà dei soggetti .
Proprio per questo nessuno si sposa più.

Per il sacerdozio il problema è più evidente , una sessualità vista solo come un impulso da sfogare necessariamente , diventa ovviamente una pentola a pressione che non si scarica mai e che quindi rovina il soggetto .
Basti pensare alla maniera in cui il celibato ecclesiastico è stato ritenuto responsabile (da gran parte dell'opinione pubblica) dei danni mentali nei preti pedofili e concubini (tutti sappiamo che pedofilia e continenza non hanno nulla a che vedere).

Cosa dovrebbe fare la Chiesa ?
Senza scadere nel moralismo dovrebbe far capire questo problema al suo popolo , dovrebbe illuminare i laici , aiutandoli a comprendere che i modelli , affettivi specialmente , che il Mondo propone sono più che mai incompatibili con il matrimonio cristiano e il sacerdozio.
Ma prima di tutto dovrebbe capire questo la Chiesa stessa , che spesso risulta più preoccupata di fermare l'emoragia numerica , che di sostenere la fede dei fedeli immersi nel Mondo .
Dovrebbe comprendere che il problema della sessualità è alla base della crisi del sacerdozio e del matrimonio , anzichè parlare di abolizione del celibato o di doppie , triple o quadruple nozze per limitare il numero dei divorziati conviventi .
Conviene più che mai per il bene dell'uomo , formare i laici , educandoli nel vero senso della parola , tirando fuori dai loro cuori la bellezza di una sessualità vissuta con più profondità e con più maturità , rendendo così il laicato e i sacerdoti davvero sale della terra e "pungolo" per una società lontana da Dio e dal suo amore.



Uomo di Chiesa