Articoli , pensieri e riflessioni sul celibato sacerdotale (o celibato ecclesiastico) e sulla castità come consiglio evangelico.
To contact the "blogger of Celibato Sacerdotale" write an email to dottaignoranza@gmail.com

Cerca nel blog

mercoledì 30 aprile 2014

Mons. Bonivento Pime sull'origine apostolica della continenza sacerdotale



 L' ORIGINE APOSTOLICA DELLA CONTINENZA SACERDOTALE  
Al termine di questo panorama storico che ci ha mostrato la determinazione della Chiesa in generale e della Chiesa Latina in particolare di proteggere la continenza sacerdotale, e‟ bene riprendere il tema del titolo di questo studio e rispondere alla domanda: il celibato ecclesiastico e‟ di origine ecclesiastica o di origne apostolica? Per questo e‟ opportuno raccogliere le motivazioni portate dai Padri della Chiesa, dai Concili e soprattutto dai Papi per difendere la disciplina del celibato/continenza sacerdotali, e sulla base di queste motivazioni dare una risposta alla domanda di cui sopra. A questo proposito bisogna distinguere due periodi:
il primo va dalla Chiesa primitiva al Concilio di Trento: quando cioe‟ gli autori Sacri, i Concili universali e locali parlavano della continenza sacerdotale includendo insieme sia la continenza dei sacerdoti sposati che il
62

celibato sacerdotale, perche‟ questi due modi di vivere la purezza
sacerdotale si richiamavano l‟un altro.

il secondo va dal Concilio di Trento ai giorni nostri: in questo periodo la Chiesa Latina si riferisce unicamente al celibato, perche‟ dal Concilio di Trento in poi essa ha scelto quest‟ultimo come unica via di accesso al sacerdozio.

A. Con riferimento al primo periodo, le motivazioni portate nel corso di questo studio si possono ridurre alle seguenti, che ovviamente si intersecano le une con le altre:
l‟origine apostolica, con la quale si attribuisce direttamente agli Apostoli e alle Sacre Scritture la disciplina del celibato/continenza;
l‟Antica Tradizione, cioe‟ l‟osservanza praticata in tutto il passato (Antiquitas).
la natura dell‟Ordine Sacro e del servizio all‟altare, sostenuta da affermazioni bibliche tratte sia dall‟Antico che dal Nuovo Testamento.

1. Cosi‟ ad esempio Clemente d‟Alessandria si rifa‟ agli esempi degli Apostoli per giustificare la prassi antica del celibato/continenza. 126 Anche Tertulliano si fonda sugli esempi di Pietro e degli Apostoli, che secondo lui dovevano essere o “eunuchi o continenti”.127

126 Cf. Nota 21. 127 Cf. Nota 64. 128 Cf. Cap. 2, nn. 3-4; Cap. 3, nn. 1-2 129 Cf. Nota 40. 130 Cf. Nota 47. 131 Cf. Nota 52. 132 Cf. Nota 93.
2. Una speciale attenzione viene data dai Padri della Chiesa alla condizione posta da S. Paolo per l‟ordinazione dei Sacerdoti e Diaconi: essi dovevano essere stati sposati una sola volta. Infatti, secondo il loro pensiero la condizione posta da S. Paolo “vir unius mulieris”, significava che gli sposati dovevano essere continenti una volta entrati nello stato clericale. Chi si era sposato due volte non dava garanzie di fedelta‟ alla continenza sacerdotale; di conseguenza non poteva essere ordinato. Di questo parere sono Clemente, Orgine, Tertulliano, Ippolito e molti altri, come abbiamo visto piu‟ sopra.128

3. Eusebio di Cesarea vede nel dettato paolino del “vir unius mulieris” la volonta‟ espressa da Paolo che il Vescovo sia del tutto continente, anche se sposato. 129 Epifanio attribuisce la disciplina del celibato/continenza “alla norma stabilita dagli Apostoli in sapienza e santita‟”.130 S. Giovanni Crisostomo rifiuta l‟interpretazione del „vir unius mulieris‟ come permesso di usare il matrimonio, e afferma la necessita‟ della continenza del Vescovo in forza di I Cor. 7, 29.131 L‟Ambrosiaster deduce invece l‟obbligo del celibato/continenza dalla natura del sacerdozio con un argomento a fortiori ricavato dall‟Antico Testamento. Se nell‟Antico Testamento, egli dice, la continenza era obbligatoria nei tempi del sacrificio, vuol dire che la richiesta della continenza e‟ assoluta, per il fatto che il sacrificio eucaristico viene offerto giornalmente.132
63

4. Ambrogio ricava l‟obbligo del celibato molto piu‟ dalla spiritualita‟ sacerdotale, che e‟ di totale consacrazione al Signore, che dall‟Antico Testamento, che richiedeva la continenza nei tempi del servizio al tempio.133 Ugualmente Girolamo trova la motivazione del celibato/continenza nel comportamento degli Apostoli, nel dettato paolino, e in piu‟ in generale nelle Sacre Scritture.134

133 Cf. Nota 95. 134 Cf. Nota 96. 135 Cf. Nota 86. 136 Cf . S. Ireneo, Adversus Haereses 3, 3, 2. 137 Cf. Heid Stefan, op. cit., pp. 288-292..
5. Il Concilio di Cartagine fonda esplicitamente il suo diritto in materia per il fatto che si tratta di una disciplina insegnata dagli Apostoli e osservata fin dall‟antichita‟ Esso dice:

“Il Vescovo Genetlio disse: Come e‟ stato detto precedentemente, e‟ bene che i santi Vescovi e i Presbiteri di Dio, come pure i Leviti (cioe i Diaconi), vale a dire coloro che sono al servizio dei Sacramenti divini, osservino perfetta continenza, cosi‟ che possano ottenere in tutta semplicita‟ cio‟ che chiedono da Dio. Cio‟ che gli Apostoli hanno insegnato e cio‟ che l‟antichita‟ stessa ha osservato, sia osservato anche da noi”. 135 Da questo passo vediamo come l‟insegnamento apostolico e quello dell‟antichita‟ si intersecano e si uniscono. Cio‟ significa che la disciplina ecclesiastica della continenza sacerdotale, non e‟ nata nel IV secolo, ma e‟ basata sia sulle Sacre Scritture derivateci dagli Apostoli, come anche dall‟insegnamento orale trasmessoci dagli Apostoli, secondo quanto detto da S. Paolo nella 2 Ts. 2,15: “State saldi e osservate le nostre tradizioni che avete ricevute sia a viva voce sia per iscrittto” (2 Ts 2,15).
6. S. Ireneo riconosceva questa grande tradizione alla Chiesa Romama, quando afferma nella sua opera principale “Contro le eresie” che la tradizione apostolica viene osservata nella Chiesa di Roma, fondata dagli Apostoli Pietro e Paolo, per cui tutte le altre Chiese devono convenire con essa. 136 Senz‟altro parte di questa Tradizione era l‟insegnamento del celibato/continenza. In realta‟, se e‟ vero che la tradizione apostolica veniva osservata nella Chiesa di Roma, bisogna allora dire che la determinazione della Chiesa di Roma di osservare e far osservare la continenza sacerdotale era dovuta alla convinzione che essa faceva parte della tradizione apostolica. Del resto cio‟ e‟ stato detto esplicitamente detto dai Papi del quarto-quinto secolo.137

7. Uno dei Papi che parla piu‟ chiaramente a riguardo del celibato/continenza e‟ il Papa Siricio, che nel secolo quarto si e‟ venuto a trovare di fronte ad una crisi gravissima a riguardo della continenza sacerdotale. Nelle motivazioni che lui trova per il celibato/continenza egli risale addirittura ad una legge data da Gesu‟ Cristo, e la spiega dicendo che Cristo e‟ venuto a completare l‟Antico Testamento, il quale richiedeva la continenza ai Sacerdoti che officiavano nel tempio. Praticamente egli dice: se i Sacerdoti dell‟Antico Testamento erano obbligati ad osservare la continenza durante il tempo del loro servizio al tempio, quanto piu‟ i sacerdoti del
64

Nuovo Testamento che devono offrire il sacrificio eucaristico ogni giorno. Egli
dice:

“….Perche‟ mai fu comandato ai sacerdoti di abitare nel tempio, lontano dalle loro case nell‟anno del loro turno di servizio? Evidentemente per la ragione che non potessero avere relazioni sessuali con le loro mogli, e potessero in tal modo risplendere di coscienza pura per offrire un sacrificio gradito a Dio…. Per cui anche il Signore Gesu‟, dopo averci illuminati con il suo arrivo tra noi, da‟ testimonianza nel Vangelo che “egli e‟ venuto ad adempiere la Legge, non a distruggerla” (Mt. 5: 17). E in questo modo ha voluto che la bellezza della Chiesa, che e‟ la sua sposa, si irradiasse con lo splendore della castita‟, cosi‟ che‟ quando nel giorno del giudizio, egli ritornera‟ tra di noi, egli la trovi senza ruga e senza macchia (Ef. 5: 27) come Egli l‟ha voluta per mezzo degli Apostoli”.138
138 Cf. Nota 74. 139 Cf. Nota 75. 140 Epistula 10, 2-9 ad Gall. (PL 13, 1182-1188A). 141 Cf. Note 79-80.
Nella seconda lettera inviata ai Vescovi Africani nel 386 egli si richiama al precedente Sinodo Romano, e afferma che non si tratta di punti nuovi, ma che si ricollegano agli Apostoli secondo le parole della Sacra Scrittura “State saldi e osservate le nostre tradizioni che avete ricevuto sia a viva voce che per iscritto” (2 Ts 2,15).139
8. Nella decretale „Dominus Inter‟, Papa Innocenzo I, si attribuisce alle Sacre Scritture l‟obbligo della continenza sacerdotale. Essa dice:

“Innanzitutto dobbiamo considerare i Vescovi, i Presbiteri e i Diaconi, i quali devono partecipare ai sacrifici divini, e dalle cui mani viene conferita la grazia del battesimo e viene confezionato il Corpo di Cristo. Non solo noi, ma le stesse Sacre Scritture li obbligano ad essere perfettamente casti, e sono i Padri che comandano loro di osservare la continenza corporale….. Come puo‟ permettersi un Vescovo o un Sacerdote di predicare la virginita‟ o la continenza a una vedova o a una vergine, o raccomandare (le spose) di mantenere il loro letto matrimoniale casto, se lui stesso e‟ piu‟ preoccupato a far nascere figli per il mondo che per il Signore”. 140
Per quanto riguarda sia Papa Siricio che Papa Innocenzo I dobbiamo osservare che nelle loro lettere essi fanno riferimento continuo alla Sacra Scrittura e particolarmente a S. Paolo. Essi giustificano la disciplina del celibato/continenza sempre appellandosi all‟autorita‟ delle Sacre Scritture, sia dell‟Antico che del Nuovo Testamento. Essi non danno il minimo appiglio per pensare che l‟istituzione di una tale disciplina abbia origine puramente ecclesiastica.141
9. Leone Magno e‟ il Papa che parla in modo chiaro della disciplina del celibato/continenza come legge di Dio, sanzionata dai canoni della Chiesa:

“….Bisogna rispettare le sanzioni della Legge divina, e i decreti dei canoni devono essere osservati con grande cura. Nelle province affidate alle tue cure fa che i presbiteri siano consacrati al Signore, poiche‟ loro sono apprezzati solo per la loro vita meritevole e per il loro posto tra il clero…. Fa in modo che coloro che devono essere ordinati, siano prima esaminati con grande accuratezza e che siano poi educati nella disciplina della Chiesa per un lungo periodo di tempo. Ma 65
ordinali soltanto se tutto cio‟ che i Santi Padri hanno richiesto si trova in loro, e se hanno osservato cio‟ che S. Paolo ha ordinato a tali persone, e cioe‟ che siano il marito di una sola moglie, e che la moglie sia stata vergine quando si e‟ sposata, come e‟ richiesto dall‟Autorita‟ della Legge di Dio”. 142
142 Leone Magno, JA2 411, PL 54, 666. 143 Cf. Note 83-84-85. 144 La prova si ha nel fatto che, come abbiamo visto nel caso del Concilio Trullano II, anche quando si e‟ voluto cambiare questa disciplina con una legge ecclesiasitca, non si e‟ trovato altro modo che collegarla alla volonta‟ degli Apostoli: la ragione e‟ che fino ad allora la disciplina del celibato/continenza aveva trovato la sola sua giustificazione nell‟origine apostolica. Il dubbio sulla sua origine ecclesiastica e‟ venuto solo a causa del Concilio Trullano II, che ha presentato la Chiesa Greca come la vera depositaria dell‟insegnamento apostolico. La conclusione che molti hanno tratto e‟ che, essendo la Chiesa Orientale la depositaria della tradizione apostolica, la disciplina della Chiesa Latina a riguardo del celibato/continenza si puo‟ spiegare solo come una legge ecclesiastica. Ma la storia dice altrimenti.
10. Papa Gregorio Magno ritorna spesso, come abbiamo visto piu‟ sopra, sulla legge della continenza perfetta sacerdotale. Per lui si tratta di una disciplina assodata e di una legge chiarissima della Chiesa Universale. Egli non afferma in nessuna delle sue lettere che la disciplina della continenza sacerdotale perfetta trova la sua origine nella legislazione ecclesiastica. Tuttavia egli non spiega le motivazioni che giustificano la disciplina della continenza sacerdotale perfetta. Si capisce il perche‟. La ragione e‟ che queste motivazioni sono state date in modo chiarissimo dai suoi predecessori e dai Concili, e lui le condivide in pieno, senza ritenersi in obbligo di ripeterle. Di qui la sua determinazione nel sostenere la legislazione ecclesiastica. Gregorio Magno si trova dunque in linea con i suoi predecessori e diventa quindi un affermatore indiretto dell‟origine apostolica della continenza sacerdotale perfetta.143

Da notare che la motivazione classificata come “legge ecclesiastica” non appare mai nei primi sette secoli della Chiesa. Se si parla di legge ecclesiastica nei confronti del celibato/continenza, se ne parla solo nel senso di una sanzione che viene a confermare una disciplina di origine apostolica, mai invece nel senso che fosse la ragione per l‟osservanza del celibato/continenza.144 Mi pare di dover concludere che secondo le testimonianze dei Padri, dei Concili e dei Papi dei primi sette secoli della Chiesa, sembra fuori discussione che la disciplina della continenza sacerdotale per gli sposati e del celibato sacerdotale per i non sposati sia riconducibile agli Apostoli.
B. Con riferimento al secondo periodo, quello che va dal Concilio di Trento ai giorni nostri, il problema della natura del celibato ecclesiastico, se di istituzione ecclesiastica o di orgine apostolica, appare con forza durante il Concilio di Trento, quando alcuni Padri chiedono che venga definita la natura ecclesiastica della legge del celibato sacerdotale. Il Concilio rifiuto‟ una tale definizione. Non sappiamo di certo per quali motivi la commissione teologica a cui il Concilio aveva delegato la soluzione del problema, non trovo‟ l‟unanimita‟ necessaria per procedere. Di fatto vi erano delle buone ragioni per non sbilanciarsi e scegliere la via di mezzo del silenzio. Infatti approvare “la natura ecclesiastica della legge del celibato” era un rischio perche‟ la formulazione era equivoca: infatti se i richiedenti si riferivano al celibato in se‟, questo era almeno di origine apostolica, perche‟ e‟ indiscusso che gli apostoli hanno associato al loro 66
sacerdozio sia gli sposati che i celibi. Ma se i richiedenti si riferivano al celibato in quanto “legge”, con cui la Chiesa sceglieva una delle due forme bibliche di accesso al sacerdozio come l‟unica legittima per il futuro, allora certamente si poteva dire che si trattava di istituzione ecclesiastica. Non definire niente quindi e‟ stata la scelta piu‟ prudente. Puo‟ darsi che ci siano state altre ragioni che hanno motivato il rifiuto del Concilio di Trento. Comunque non si puo‟ concludere da questa non decisione, che il Concilio di Trento fosse incerto sull‟origine apostolica del celibato. Questa distinzione tra celibato in se‟ e legge del celibato sembra essere molto chiara nel PO 16 dove si dice: “La perfetta e perpetua continenza per il regno dei cieli, raccomandata da Cristo Signore nel corso dei secoli e anche ai nostri giorni gioiosamente abbracciata e lodevolmente osservata da non pochi fedeli, è sempre stata considerata dalla Chiesa come particolarmente confacente alla vita sacerdotale…. Per questi motivi - fondati sul mistero di Cristo e della sua missione - il celibato, che prima veniva raccomandato ai sacerdoti, in seguito è stato imposto per legge nella Chiesa latina a tutti coloro che si avviano a ricevere gli ordini sacri”. Questa distinzione e‟ presente anche nel capitolo III dell‟enciclica di Pio XI „Ad catholici Sacerdotii”, e al N. 21 dell‟enciclica “Sacerdotalis Coelibatus” di Paolo VI. Infatti queste due encicliche, mentre riaffermano la legge ecclesiastica del celibato, riconducono sempre tale legge alla sua vera orgine che e‟ data dagli Apostoli e da Cristo stesso. CONCLUSIONE: mi pare che si possa dire che sulla base delle affermazioni dei Padri della Chiesa, dei Concili e soprattutto dei Papi, la continenza sacerdotale per gli sposati e il celibato sacerdotale per i non sposati, siano di orgine apostolica. Invece la legge in se‟ del celibato come unica via di accesso al sacerdozio e‟ puramente di istituzione ecclesiastica.